Gabriele-STUDIOLEGALEGABRIELE

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 Il danno da sinistro stradale: richieste di revisione dopo il risarcimento, dopo la definizioneed il pagamento delle somme pattuite.
Impugnazione della transazione
Potrebbe essere annullata la transazione riguardante un incidente "mai verificatosi" o dopo l'accertamentodella falsificazione del modulo di constatazione amichevole dell'incidente o quando con documenti posteriormente scoperti si prova che una delle parti non aveva alcun diritto.
Impugnazione della sentenza
La sentenza che decide il giudizio risarcitorio può essere impugnata nei modi ordinari con l'appelloe con il ricorso per cassazione.
Il danno ulteriore o l'aggravamentodel danno preesistente
La stipulazione dell'accordo transattivonon preclude la richiesta successiva di risarcimento dei danni che si siano manifestati successivamente e che non fossero prevedibili al momento della conclusione dell'accordo, e ciò anche se con la transazione si rinuncia alla richiesta di ristoro dei danni futuri.

 
Pacco bloccato alla dogana
Perché e cosa fare?

Quando si acquistano beni da un utente straniero o da un negozio online con sede in un Paese non dell'Unione Europea si può incorrere il rischio di vedersi bloccare il pacco alla dogana.
Orbene, le motivazioni potrebbero essere molteplici: 
mancato pagamento dei dazi doganali e, conseguentemente per riceverre il pacco si deve corrispondere il sovrapprezzo sulla spezione;
documentazione incompleta allegata al plico;
mancato rispetto della normativa riguardo all'importazione/esportazione. 
Rientrano in questa fattispecie le merci che risultano essere contraffatte, oppure quelle che fanno parte delle categorie per le quali è previsto il divieto di ingresso in Italia. A tal proposito, ecco un elenco esemplificativo di articoli che vengono bloccati alla dogana perché non ammessi nel nostro Paese:

  • medicinali vietati;
  • elementi riconducibili ad ambienti protetti (ad esempio una conchiglia o un corallo);
  • piante o animali non autorizzati;
  • articoli potenzialmente pericolosi - come armi ed esplosivi - sprovvisti dell’autorizzazione necessaria;
  • alimenti che potrebbero comportare un pericolo per la salute pubblica.
 

Un altro caso in cui il pacco potrebbe essere bloccato è quello per cui la documentazione allegata sia insufficiente.
Si ricorda, infatti, che la merce deve essere accompagnata da una documentazione chiara con la quale ne viene specificata la tipologia, così come le caratteristiche.
Si ricorda poi che per alcune tipologie di merci c’è bisogno di autorizzazioni specifiche sia per l’importazione che per l’esportazione.
Pertanto, qualora il pacco sia stato bloccato perché le informazioni indicate nella documentazione risultino essere incerte, insufficienti o contraddittorie, solitamente a colui che ha effettuato la spedizione verrà richiesto di sbloccare la spedizione fornendo alla dogana la documentazione richiesta.Infine, l’ultimo caso in cui un oggetto può essere bloccato alla dogana è quello del mancato pagamento dei dazi doganali. I dazi doganali sono sempre addebitati al destinatario della spedizione; sarà lui quindi a doverli pagare per sbloccare la merce arrivata alla dogana.
 

 

Cosa fare se il pacco è bloccato alla dogana?

Se vi siete resi conto che il ritardo della consegna dipende dal fatto che il pacco è bloccato alla dogana, la prima cosa da fare è contattare il call center dedicato di Poste Italiane, al seguente numero: 803 160

A questi potrete chiedere qual è il motivo che impedisce l’ingresso in Italia della merce spedita, così da capire in che modo sbloccare la consegna.

Una volta contattato il call center, per sbloccare la merce vi verrà chiesto di inviare un fax all’Ufficio doganale allegando il proprio documento d’identità (con tanto di Codice Fiscale o Partita IVA), oltre alla copia della fattura che attesta il pagamento che avete effettuato.
Inoltre, vi potrebbe essere richiesto di inviare una dichiarazione più specifica per descrivere il contenuto del pacco.

Se, invece, il pacco è stato bloccato per il mancato pagamento dei dazi doganali vi verrà spiegato come adempiere agli oneri previsti così da poter completare la consegna.




Garanzie e restituzioni

La normativa europea stabilisce che un commerciante deve riparare il prodotto, sostituirlo, ridurne il prezzo o rimborsarti se le merci acquistate si rivelano difettose o non funzionano come descritto nella pubblicità.

Se hai acquistato un bene o un servizio online o al di fuori di un negozio (per telefono, per corrispondenza, da un venditore porta a porta), hai anche il diritto di annullare e restituire entro 14 giorni il tuo ordine per qualsiasi motivo e senza alcuna giustificazione.

 

Garanzie legali per prodotti difettosi

Garanzia gratuita di 2 anni (garanzia legale) per  tutti i prodotti

Secondo la normativa europea hai sempre diritto a un minimo di 2 anni di garanzia gratuita, indipendentemente dal fatto che tu abbia effettuato l'acquisto online, in un negozio o per corrispondenza.

Questa garanzia di 2 anni è un diritto minimo. Le norme nazionali potrebbero prevedere anche una tutela supplementare: tuttavia, qualsiasi scostamento dalle norme europee deve essere sempre a vantaggio del consumatore.

Se un prodotto acquistato in un paese qualsiasi dell' UE si rivela difettoso, appare diverso o non funziona come descritto nella pubblicità, il venditore è tenuto a ripararlo o sostituirlo gratuitamente, oppure a concederti uno sconto o rimborsarti integralmente.

Come norma generale, potrai chiedere il rimborso integrale o parziale solo quando non risulta possibile riparare o sostituire l'articolo.

Potresti non avere diritto a un rimborso se il problema è irrisorio, ad esempio un semplice graffio sulla custodia di un CD.

Come ottenere la riparazione, la sostituzione di un prodotto o il rimborso

La garanzia di 2 anni decorre a partire dal momento in cui ricevi il prodotto.

  • In alcuni paesi dell'UE devi segnalare al venditore il difetto entro 2 mesi per non perdere il diritto alla garanzia.
  • Entro 6 mesi dal ricevimento del prodotto devi semplicemente dimostrare al venditore che è difettoso o diverso da quanto dichiarato nella pubblicità.
  • Nella maggior parte dei paesi dell'UE dopo 6 mesi devi dimostrare che il difetto già esisteva al momento del ricevimento del prodotto, per esempio provando che è dovuto alla scarsa qualità dei materiali utilizzati.

Il venditore è sempre tenuto a fornire una soluzione. In alcuni paesi dell'UE hai anche diritto di chiedere una misura riparatoria al produttore.

Il centro europeo dei consumatorien del tuo paese può aiutarti se hai problemi con articoli acquistati in o da un altro paese dell'UE.
 

Garanzie supplementari (garanzie commerciali)

I negozi o i produttori spesso offrono una garanzia commerciale supplementare (detta a sua volta garanzia) inclusa nel prezzo del prodotto o a un costo aggiuntivo.

Quest'ultima ti dà una maggiore protezione, ma non può mai sostituire la garanzia minima di 2 anni, alla quale hai sempre diritto.

Analogamente, se un negozio vende un prodotto nuovo a un prezzo più basso, ma senza garanzia, ciò significa solo che non benefici della garanzia supplementare. Hai, tuttavia, sempre diritto alla garanzia gratuita di 2 annise il prodotto si rivela difettoso o diverso da quanto descritto nella pubblicità.
 

Prodotti usati

La garanzia minima di 2 anni si applica anche ai prodotti usati che acquisti da un commerciante. Tuttavia, i prodotti acquistati presso privati o ad aste pubbliche non sono coperti.

In alcuni paesi dell'UE il venditore e l'acquirente possono concordare un periodo di garanzia inferiore a 2 anni, ma non più breve di 1 anno. Questa condizione ti deve essere spiegata chiaramente al momento dell'acquisto.
 

Annullare e restituire l'ordine

 

Quattordici giorni di tempo per annullare e restituire gli acquisti effettuati al di fuori dei punti vendita (online, per telefono o per corrispondenza)

Nell'UE hai il diritto di restituire tali acquisti entro 14 giorni per ottenere un rimborso integrale. Puoi farlo per qualsiasi motivo, anche se hai solo cambiato idea.

Il "periodo di riflessione" di 14 giorni non si applica a tutti gli acquisti. Ad esempio, sono esclusi:

  • biglietti aerei e ferroviari, biglietti di concerti, prenotazioni di albergo, prenotazioni di auto a noleggio e servizi di catering per date specifiche
  • beni e bevande forniti con servizi di consegna periodica (ad esempio la consegna del latte a domicilio)
  • beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati (ad esempio un abito su misura)
  • prodotti audio, video o software, come i DVD, sigillati che hai aperto al momento della consegna
  • contenuti digitali online, se hai già avviato lo scaricamento o lo streaming
  • beni acquistati da un privato, anziché da una società
  • riparazioni urgenti e contratti di manutenzione: se chiami un idraulico per riparare una doccia che perde, non puoi annullare il lavoro una volta concordato il prezzo del servizio in questione.

L'elenco sopraindicato non è esaustivo.

Se acquisti un prodotto in un negozio, non hai il diritto di restituirlo (per chiederne la sostituzione o il rimborso), a meno che non sia difettoso. Tuttavia, numerosi punti vendita consentono ai clienti di restituire o scambiare la merce durante un certo periodo di tempo. Al momento dell'acquisto ricordati di verificare la politica praticata dal negozio.

Il "periodo di riflessione" scade 14 giorni dopo la consegna del prodotto. Per i contratti di servizi, Il "periodo di riflessione" scade 14 giorni dopo la firma del prodotto. Se la scadenza cade in un giorno non lavorativo, il termine è prorogato fino al primo giorno lavorativo successivo.
  

Come annullare un acquisto

Devi informare il venditore della tua decisione di annullare l'acquisto. Non basta restituire il prodotto. Il venditore deve fornirti un modulo di recesso standard con il quale puoi comunicargli la tua decisione di recesso, sebbene tu non sia obbligato ad utilizzarlo.

Puoi informare il venditore e restituire i prodotti allo stesso tempo, ad esempio aggiungendo una dichiarazione scritta alle merci che restituisci per posta o inviando un'e-mail o un fax.

Dovrai rispedire le merci ricevute non utilizzate entro i 14 giorni successivi alla notifica al venditore.

Alcuni commercianti potrebbero non farti pagare le spese di restituzione dei beni. Tuttavia, il venditore deve informarti che devi pagare le spese di restituzione delle merci. Se non ti informa che devi pagare per la restituzione, le spese saranno a carico del commerciante. Non sei tenuto a pagare nessun altro costo di cui non sei stato informato.

Per le merci voluminose (come grandi apparecchiature per la casa), il venditore deve fornirti almeno una stima del costo della loro restituzione. Le merci voluminose che hai acquistato da un venditore porta a porta e che ti sono state consegnate immediatamente devono, tuttavia, sempre essere ritirate dal venditore a sue spese.
 

Rimborsi

Il venditore è tenuto a rimborsarti entro 14 giorni dalla ricezione della cancellazione, ma può ritardare il rimborso se non ha ricevuto le merci o una prova del loro rinvio al mittente.

Il rimborso deve comprendere eventuali spese di trasporto sostenute al momento dell'acquisto. Tuttavia, il venditore può addebitarti i costi di consegna se hai specificamente richiesto una modalità di consegna non convenzionale (corriere espresso).



Diritto Recesso: un anno dall'acquisto, anziché 14 giorni 

Un uomo aveva acquistato una bici elettrica presso uno stand allestito nella galleria di un centro commerciale. Mesi dopo è stato possibile per lui annullare l’acquisto e riottenere per intero la somma perché nel contratto mancava l’informativa sul diritto di "ripensamento".
Se il venditore che opera fuori dai locali commerciali non informa correttamente il cliente sul diritto di recesso (o di “ripensamento”), il consumatore ha 1 anno, anziché 14 giorni, per esercitare tale diritto. Un principio importante, confermato dalla sentenza del Giudice di Pace di Catania.

L’acquisto in questione era avvenuto in un centro commerciale in Catania, ma non all’interno di un negozio del venditore, bensì presso uno stand.

Secondo il Codice del Consumo, infatti, il consumatore ha il diritto di ripensamento entro il termine di 14 giorni dall’acquisto, tuttavia, ove il professionista ometta la corretta informativa su detto diritto, il termine per recedere si estende fino a 1 anno, o, almeno, fino a quando non viene fornita la corretta informazione.